Dopo i racconti di Guimaraes, Charly Wilder ci presenta la ventunesima città da visitare nel 2011 secondo il New York Times: Tallin, definita la “Las Vegas del Baltico“.
Dal 2004 questa capitale europea ha iniziato a vedere un buon flusso turistico, soprattutto grazie ai nuovi collegamenti aerei offerti dal vettore EasyJet, che da Berlino e Londra, proponeva e propone tutt’ora collegamenti low-cost con la capitale estone. Nonostante i voli a basso costo, la città ha saputo attrarre nuovi turisti per merito del suo basso costo della vita e della presenza massiccia di casinò, tanto da vedersi appellare il nomignolo di “Las Vegas del Baltico“. Tuttavia se le “orde” di turisti venivano a caccia di alcol a basso costo e di una sfrenata vita notturna, nel 2011 molto potrà cambiare, dato che a soli sette anni dalla sua entrata nell’Unione Europea, Tallin è stata nominata Capitale Europea della Cultura.
Con il grande intervento di restauro delle infrastrutture e dei musei, si sta cercando di ridisegnare la nuova identità culturale di Tallin, che può contare anche su un grande spazio artistico come il KultuuriKatel, ovvero il calderone della cultura. La comunità artistica sarà in forte fermento quest’anno, dato che molti artisti del nord Europa convergeranno verso la capitale estone per prendere parte a molti eventi sponsorizzati dall’Unione Europea come l’Experimental o le “Storie di vita del mare“, un progetto che invita attori, scrittori, artisti e musicisti a riflettere sull’importanza strategica che ha il mar Baltico per lo sviluppo dell’Estonia.