Per dimensione demografica, economica e culturale Rovereto, con i suoi 39.400 abitanti, è la seconda città del Trentino e l’area urbana più importante delle Prealpi atesino-gardesano-giudicariesi.
La sua conformazione è piuttosto recente, infatti è da considerarsi come una “città nuova”, sicuramente di matrice medievale, e che soltanto in epoca moderna è ascesa fisicamente e culturalmente, a ruolo di protagonista nell’organizzazione del territorio.
La visione della città dagli spalti del castello di Rovereto è utile per la comprensione delle fasi urbanistico-storiche secondo cui si è formata. Centro romano su predisposizione preistorica di altura (castelliere) secondo prove archeologiche peraltro non ancora ben definite, la genesi di Rovereto è conseguente al controllo di una grande arteria che, dalla tranquilla preistoria all’attuale trafficata autostrada del Brennero, collega verticalmente, attraverso le Alpi, l’Europa centrale a quella mediterranea.
Itinerario per visitare Rovereto
Il borgo medievale di Rovereto
Percorrendo via della Terra dalla Porta S. Marco a piazza del Podestà, è possibile osservare la struttura del borgo medievale ai piedi del Castello e individuare le due cinte murarie. Consigliamo una visita alla chiesa di San Marco, di origine quattrocentesca, ricostruita nel Seicento e successivamente rimaneggiata, e al Palazzo Municipale, edificio veneto del primo ventennio del XV secolo. All’innesto tra via della Terra e via Castelbarco, che sale al Castello, si trova l’importante Museo Depero, che custodisce le opere del pittore futurista Fortunato Depero (1892-1960).
Il castello di Rovereto
Esempio di fortezza quattrocentesca veneta in ambiente alpino, posta a controllo dello sbocco della valle del Leno nella valle dell’Adige. Interamente in pietra, ha pianta poligonale, cortine rastremate, difesa da altissime mura poggianti sullo scoglio calcareo che si eleva sulla destra del torrente Leno. La struttura medievale è riconoscibile dalla fondazione bugnata di conci di calcare e dal mastio quadrangolare (7 metri per lato). Il resto è stato coperto nella trasformazione tardo quattrocentesca ideata dagli architetti militari veneti in ottica di innovazione delle tecniche belliche. Oggi il castello è sede del Museo Storico della Guerra, contenente una vasta raccolta di oggetti, documenti e memorie della prima guerra mondiale, inoltre, espone una collezione storica di armi antiche e moderne provenienti da vari paesi.
La città Rovereto fuori dalle mura
L’itinerario è indicativo della Rovereto popolare, mercantile, borghese, nobiliare, che si andò formando a ridosso delle mura del borgo medievale. Essa rispecchia i gusti di varie epoche con garbato miscuglio di popolare e signorile, di barocco, neoclassico e liberty.
La zona industriale antica di Rovereto
In questa parte si possono ravvisare l’organizzazione artigiana, industriale, abitativa del Sei e Settecento e l’organizzazione urbanistica di fine Ottocento-primi del Novecento. Espressivi sono la palizzata simmetrica del filatoio Tacchi e il vicino palazzo settecentesco ora della Regione.
La città ottocentesca
Il lungo viale alberato di ippocastani che da piazza Rosmini conduce alla stazione ferroviaria è diventato il cuore della città. È fiancheggiato da palazzi pubblici e privati, la cui costruzione risale alla fine dell’Ottocento e ai primi anni del Novecento, con inserti contemporanei.
Fuori dalla città di Rovereto
A circa 2 chilometri, su un’altura panoramica, si trova il Sacrario di Castel Dante, che contiene le salme di caduti italiani, boemi, slovacchi e austriaci della guerra del 15-18. Accanto ci sono i resti del Castello medievale di Lizzami (che avrebbe ospitato tra gli altri anche il Sommo Poeta Dante). A circa 4 chilometri, sul colle di Miravalle, è collocata l’imponente Campana dei Caduti, che ogni sera rintocca in memoria dei caduti di tutte le guerre.