Alla mattina di martedì 7 agosto 2012 ci imbarchiamo puntualissimi alle nove sulla nave Norröna della compagnia Smyril Line. La traversata non è delle più tranquille, appena superate le coste norvegesi che ci facevano da scudo, il mare inizia a ingrossarsi e l’ondeggiare della possente Norröna non ha pietà anche con i vecchi lupi di mare.
Trascorsa la prima notte in nave, giungiamo alle Isole Fær Øer il giorno seguente. Alcuni passeggeri scendono sull’isola, altri salgono a bordo, mentre noi abbiamo la possibilità di ammirare il caratteristico porto circondato da simpatiche casette con il tetto in erba.
Quindi ripartiamo per attraversare l’ultimo tratto di mare che ci separa dall’Islanda. Iniziamo a scorgere i primi paesaggi tipici del nord Europa, fantastiche isolette e incantevoli fiordi, accompagnati da un vento gelido.
La seconda notte in nave non è delle più tranquille, complici onde molto agitate, il mal di mare colpisce senza pietà anche chi si vantava di non averne mai sofferto.Praticamente senza mai aver chiuso occhio per tutta la notte, alle 08.30 locali (10.30 in Italia) del 9 agosto 2012 mettiamo piede in Islanda. Al porto di Seyðisfjörður (questo il sito del paesino, solamente in lingua inglese) c’è la nostra guida Michele ad attenderci.
Il nostro gruppo si divide, noi con il camper andiamo con Michele, mentre gli altri con il pick-up seguono Giuseppe. A questo punto ci dirigiamo a Egilsstaðir, dove facciamo la spesa al Super Bonus, un supermercato locale che come logo ha un simpatico maialino. Andiamo anche in una banca a cambiare un po’ di Euro in Corone e ci viene persino offerto un caffè.
Inizia ora il nostro viaggio avventura in Islanda; attraversiamo l’area desertica di Griot e arriviamo a Grímsstaðir, dove imbocchiamo la pista che porta all’interno del Parco Nazionale dello Jökulsárgljúfur, per rimanere affascinati dalla cascata Dettifoss. Queste imponenti cascate hanno la maggior portata d’acqua d’Europa, ben cinquecento metri cubi al secondo!
Il panorama è stupendo, a parte il forte vento che alza raffiche di polvere lavica che penetra fastidiosamente negli occhi. Visitiamo anche la cascata Selfoss, meno imponente, ma molto scenografica, dove l’acqua cadendo forma un ferro di cavallo con numerosi salti sulle rocce.
Termina con tutti noi molto stanchi il primo giorno in Islanda.