Siamo arrivati a metà nella classifica del New York Times dei 41 posti da vedere nel 2011. Oggi sempre insieme a Charly Wilder andremo a scoprire Manchester, una città industriale che reinventa il suo passato musicale.
Nonostante sia conosciuta più come città calcistica che come città turistica, o artistica, il grigiore ed il freddo delle industrie di Manchester, hanno ispirato la vena musicale di molte band come i punkettari Joy Division o il gruppo rock degli Smiths. Grazie alla musica molti giovani hanno sfogato tutta la loro angoscia post-industriale, andando a formare un vero e proprio centro culturale in continuo fermento.
Al giorno d’oggi, invece, si sta assistendo ad un’ondata nostalgica che vede molti locali a proporre la musica della vecchia “Madchester“. A conferma di tutto ciò, basta frequentare i nuovi locali, come il FAC251, un club di indie-music creato da un vecchio edificio della Factory Records.
Per assaporare il fermento della vita culturale di Manchester, basta far visita al popolare Trof cafe che si autodefinisce un “covo di opulenza dandy” e che recentemente ha aperto un nuovo spazio culturale chiamato “Deaf Institute”, ovvero istituto sordi.