Tutti noi abbiamo dei bisogni primari che dobbiamo soddisfare in quanto esseri umani, altrimenti cesserebbe la nostra esistenza. Come potrai ben immaginare, uno di questi è il bisogno di mangiare. Senza cibo difficilmente si sopravvive, certo è possibile fare dei digiuni più o meno lunghi, ma generalmente senza mangiare non si sta molto bene.
Questa premessa non vuole essere un petulante preambolo a un articolo sulle disparità nel mondo, dato che in alcuni stati più ricchi c’è una sovrabbondanza di cibo, mentre in altri stati più poveri si muore ancora di fame. Ne sono consapevole e penso che tutti noi ne siamo consapevoli, perciò il consiglio è sempre quello di consumare la giusta quantità di cibo stando attenti a non sprecarne (a tal proposito, se vuoi approfondire l’argomento, ti invito a leggere una pagina molto interessante all’interno del sito del Ministero della Salute dove viene affrontato il tema degli sprechi alimentari).
In realtà in questo articolo affronterò alcune delle soluzioni che adotto mentre viaggio. Perciò dove vado a mangiare quando sono in viaggio?
Per rispondere a questa domanda è bene valutare la tipologia di viaggio che si sta per affrontare. Infatti un viaggio in bicicletta sicuramente prevederà un’alimentazione completamente differente rispetto a una vacanza all-inclusive all’interno di un resort di lusso.
Per quanto mi riguarda, faccio sempre delle vacanze abbastanza movimentate. Mi piace esplorare il territorio e vedere più punti di interesse turistico durante il giorno. Dopodiché alla sera, mi piace viziarmi con una cenetta in un ristorantino tipico della zona.
Devo dire che quando vado in giro per l’Italia è veramente una goduria. Infatti che sia un viaggio nelle città d’arte, nelle località di mare o di montagna, i luoghi da scoprire sono sempre moltissimi. Perciò c’è da camminare, pedalare o guidare parecchio per poter vedere anche solo una piccola parte delle bellezze che il bel paese ha da offrire.
Poi al calar del sole, i ristorantini tipici non mancano quasi mai. Non sono un fanatico dei ristoranti stellati, quelli li lascio ai più esperti in materia culinaria, io mi accontento dei luoghi dove si mangiano le pietanze del territorio in cui sono ospitato. Per esempio quando ero a Trapani ho cenato presso il ristornate Ittiturismo la Tramontana. Sostanzialmente il pesce servito arriva direttamente dai pescatori in mare, perciò è veramente super fresco e in quell’occasione, ho potuto mangiare il vero Gambero Rosso di Mazara e provare per la prima volta i Gamberi Gobbetti dalle uova blu.
Per trovare i posti più caratteristici mi affido principalmente a Google Maps. Se mi trovo in un luogo apro Maps e inizio a guardare le recensioni dei vari ristornati e le foto dei piatti pubblicate dagli avventori. In questo modo c’è una buona probabilità di capire quali sono quelli che offrono delle pietanze veramente tipiche.
In ogni caso l’Italia è ricca di borghi storici, tanto che da anni è presente l’associazione Borghi Più Belli d’Italia che ha l’obiettivo di valorizzare questi territori. In questi caratteristici paesi si cerca non solo di preservare il territorio, ma anche la cultura enogastronomica, perciò non sarà difficile imbattersi in un localino che offre dei piatti veramente saporiti.
Voglio chiarire una cosa, mi piace scovare questi ristoranti che offrono pietanze tipiche, ma in alcune circostanze non è posso concedermi queste esperienze. Per esempio quando visito una città d’arte, a metà giornata mi trovo più affamato che mai e i prezzi dei ristoranti non sono così alla portata.
In questo caso preferisco scegliere un fast-food o dello street-food per restare in forze durante la mia visita. Potresti storcere il naso, ma in alcuni luoghi è possibile sapere quanto si spenderà ancor prima di entrare, per esempio puoi vedere il menu di McDonald’s qui e sapere ancor prima di varcare la soglia quanto spenderai.
Sono consapevole che questo tipo di cibo è molto meno romantico rispetto a quelli tipici e tradizionali, ma in alcune circostanze il tempo a disposizione e le risorse monetarie scarseggiano, perciò per soddisfare i miei bisogni primari scendo a qualche compromesso.
Ovviamente non è un invito ad abbuffarsi di hamburger, ma una scelta ponderata per ottimizzare tutte le risorse, quelle tangibili (come i soldi) e quelle intangibili (come il tempo). Tra l’altro uno dei vantaggi dei fast-food è che sono aperti quasi tutto il giorno, per cui se la mia mattinata si dilunga fino alle 15 o addirittura fino alle 16, in quell’orario ho ancora la possibilità di mettere sotto i denti qualcosa di sostanzioso, dato che i ristoranti tradizionali sono solitamente chiusi in queste fasce orarie.
Potrei anche preparare un panino e mangiarmelo al volo, però se si decide di viaggiare anche in inverno, è sempre piacevole mangiare comodi in un ambiente caldo.
Detto questo, buoni viaggi, e tu cosa mangi quando sei in viaggio?