In Veneto possiamo trovare montagne famose in tutto il mondo, visitate da milioni di turisti ogni anno, basti pensare alle Tre Cime di Lavaredo, e montagne meno conosciute, ma non per questo meno spettacolari o meno amate dalla popolazione locale.
Una di queste montagne è il Monte Serva, una rilevatezza la cui sommità raggiunge i 2.133 metri sopra il livello del mare e che offre escursioni in grado di offrire anche forti emozioni. Dalla città di Belluno, il Monte Serva è un punto di riferimento, infatti se si guarda verso nord, sarà impossibile non notare questa imponente montagna.
Il Monte Serva può anche essere definita “la montagna dei bellunesi”, perché la partenza dei percorsi principali si trova a poche decine di minuti dal centro della città e per questo è una comoda meta di escursioni, allenamenti e scampagnate.
In questo articolo ti verrà presentato un itinerario un po’ alternativo e molto impegnativo del Monte Serva, infatti la partenza avviene proprio dai piedi del monte. Perciò questa escursione è consigliata a persone che abbiano una discreta preparazione fisica e se fatta con temperature rigide, va fatta con un’adeguata attrezzatura.
Ovviamente è l’esperienza che ci permette di capire quali sono l’abbigliamento e le migliori attrezzature per ogni occasione, ma se si è alle prime armi, si possono seguire i consigli di chi ha già una buona esperienza, per esempio leggendo le indicazioni fornite su Trekking Blog.
Note sull’escursione al Monte Serva
Questa escursione prevede un percorso ad anello di poco più di 20km con circa 1.800 metri di dislivello positivo. In alcuni tratti le pendenze saranno molto impegnative e viene sconsigliato percorrerle quando il terreno è innevato, poiché vi è un alto rischio di valanghe.
Il versante che ci si appresta ad affrontare è esposto a Sud, perciò in estate potrebbe essere parecchio caldo e si sconsiglia di fare l’escursione a Giugno, Luglio, Agosto. Se non nevica, può essere veramente molto piacevole farla nelle giornate di sole invernali.
Partenza
La partenza di questa particolare escursione è il parcheggio della Piazza Monte Schiara (il sabato dalle 5 alle 14.00 vi è divieto di parcheggio in quanto vi è il mercato). Qui il parcheggio è ampio e tranquillo (come tutta Belluno).
I primi 800 metri sono tutti su strada asfaltata senza marciapiede e all’inizio della salita per via Sopracorda si imbocca un breve e ripido sentierino (con cartello che indica Senteriero Col Fiorito) immerso nella vegetazione sulla destra, che ci porterà in una strada secondaria per iniziare la prima parte di ascesa.
La prima parte – fino al rifugio Col di Roanza
Terminato questo breve “taglio”, si tornerà su una strada asfaltata secondaria che ci condurrà su una strada bianca coperta da vegetazione e che ci porterà alla località Col Fiorito.
Al terzo chilometro, torneremo nuovamente nella strada asfaltata principale che terremo per un centinaio di metri, quindi si svolterà a destra verso una stradina sterrata che conduce a delle case. Superate le abitazioni, ci troverà prima in un sentierino coperto da vegetazione, poi in un pascolo con un’altra casa.
Si taglierà il pascolo (non sembra esserci il sentiero) e si entrerà nel bosco dove si sale per circa un chilometro. Una volta usciti dal bosco, si attraverserà un breve prato e ci troverà di fronte al rifugio Col di Roanza.
Avremo percorso circa 5km e affrontato circa 400 metri di dislivello positivo.
Seconda parte – fino al Boca de Rosp
Ora possiamo seguire la strada asfaltata che conduce fino alla località Cargador a circa 1.000 metri sopra il livello del mare.
La salita è costante e si estende per circa un chilometro e mezzo. Ora abbiamo raggiunto il punto oltre il quale è impossibile salire ulteriormente in auto o con qualsiasi altro mezzo a meno che non siano le gambe.
Si attraversa il bosco per circa 500 metri e inizia il primo tratto di salita su un sentiero scavato nell’erba. In estate il sole potrebbe essere cocente, mentre in inverno potrebbe irradiare un piacevole calore.
La salita inizia farsi via via sempre più pendente e di fronte a noi inizieremo ad ammirare la Boca de Rosp. La Boca de Rosp è una caratteristica forma rocciosa che ricorda un rospo acquattato. La formazione è ben visibile anche dalla città di Belluno e in questo caso ci passeremo proprio a fianco.
Chilometri totali percorsi: 7,5km e 800 metri di dislivello positivo.
Terza parte – fino alla cima
Arrivati proprio sotto alla Boca de Rosp, capiremo che il proseguo del cammino sarà lungo una salita ripidissima (meglio non voltarsi indietro per non avere vertigini).
Il primo strappetto sarà per un prato che offre pendenze fino al 40% dove sarà necessario agguantare i cespugli per salire. Una volta terminato ci si sposterà a sinistra per raggiungere la cresta Ovest del Serva.
Qui si continuerà a salire con pendenze molto impegnative in cresta, ammirando il fantastico panorama sulla Schiara e sulla Gusela del Vescovà.
In totale si percorreranno poco meno di 3km e si affronteranno ulteriori 1.000 metri di dislivello positivo.
In cima a 2.133 m.s.l.m. si potrà rifiatare sotto la grande croce e ammirare il panorama, che nelle giornate limpide permette di scorgere anche la laguna veneziana.
Quarta parte – la discesa
La discesa dalla cima avviene per il sentiero classico del Serva, ovvero per il sentierino di circa un chilometro tra le pietruzze e piccoli tornantini che ci farà scendere di circa 300 metri e raggiungere la Casera Pian dei Fioc.
La discesa prosegue spedita fino a raggiungere il bivio della panchina. Qui si prenderà il sentiero a sinistra e dopo un primo tratto senza vegetazione, si entrerà nel bosco.
La discesa continuerà per sentieri che attraversano alcune mulatterie e ci porterà a ritrovare la strada asfaltata dopo aver percorso un totale di 17,5km.
Gli ultimi 2,5km saranno interamente su strade asfaltate, prima su stradine secondarie della località Cusighe, per poi raggiungere la strada principale via Andrea di Foro che ci riporterà al parcheggio della partenza.
In totale l’escursione farà registrare circa 20km di distanza e 1.800 metri di dislivello positivo e altrettanti di dislivello negativo.