Nella notte tra il 19 e il 20 agosto, abbiamo avuto il primo assaggio della pioggia e del vento, entrambi fortissimi, qui in Islanda. Sembrava che i camper si alzassero da terra. È tornato a tutti, l’incubo della seconda notte di navigazione per arrivare in quest’isola.
Il tempo ci ha concesso una tregua verso le 8 del mattino, in questo modo abbiamo potuto fare una bella passeggiata sulla spiaggia vulcanica di Reynisfjara. Siamo rimasti incantati dalla scogliera di roccia basaltica che si erge maestosa e perfettamente levigata, tanto da sembrare un organo gigantesco.
Nei mesi di maggio e giugno, questi luoghi non si possono visitare per non disturbare le pulcinella che qui vengono a nidificare e che oggi, invece, volteggiano sopra di noi.
Ritorniamo indietro di circa 30 km e andiamo visitare l’ennesima cascata. Vale sempre la pena vederne una qui in Islanda, perché ognuna riesce a far suscitare emozioni diverse.
La cascata di Skógafoss è alta ben 62 metri e larga 25. Salendo la scalinata a fianco, (700 gradini), si può vederla anche dall’alto. Fidatevi, ne vale la pena, la vista è da mozzafiato. Secondo una leggenda, la cascata di Skógafoss avrebbe un potere magico. Si dice che chiunque si bagni nelle sue acque, possa ritrovare un oggetto perduto a lungo cercato.
Non c’è proprio il clima ideale per un bagno, quindi proseguiamo per Vik, dove compro qualche ricordo da portare a casa nel negozio artigianale di maglioni tipici islandesi.
Facciamo una piccola tappa a Kirkjubæjarklaustur, per visitare un pavimento che si credeva appartenesse ad un’antica chiesa e invece hanno poi scoperto che si trattava di rocce di basalto perfette, levigate e a forma di nido d’ape.
Andiamo poi a visitare le ultime casette tipiche di torba ricoperte d’erba, abitate fino al 2010. Accanto c’è la piccola chiesetta che non manca mai e dietro sono sepolti i due fratelli che per ultimi hanno lasciato le abitazioni.
Attraversiamo il parco di Skeiðarársandur, che era stato completamente inondato dal ghiacciaio Vatnajökull, dopo l’esplosione del vulcano la domenica del 29 settembre 1996.
Fu una una delle eruzioni più straordinarie dell’era moderna e di particolare interesse scientifico, poiché per la prima volta si è potuto seguire dal suo inizio violento, lo sviluppo di un’eruzione sub-glaciale.
Arriviamo quindi per la sera, nel campeggio di Skaftafell, all’interno del Parco Nazionale ai piedi del ghiacciaio, dove pernottiamo.
Prima di andare a gustarci il giusto riposo, dopo una giornata intensa, ci rechiamo alla recepition del campeggio a vedere il filmato fatto dagli elicotteri a due giorni dalla storica eruzione.
Impressionante, considerando il fatto che il ghiacciaio Vatnajökull, è grande quanto la Corsica, il più grande d’Europa e il terzo al mondo.