Dopo un bel sonno ristoratore, il mattino della sesta tappa, raggiungiamo la seconda cittadina islandese situata su un bellissimo fiordo di circa 20.000 abitanti: Akureyri.
Appena arrivati non perdiamo tempo, visitiamo il giardino botanico e le chiesa, dove, al suo interno, vi è un fatto alquanto insolito: è appeso il modellino in scala di un veliero in legno.
Conclusa la visita, ci concediamo anche una buona colazione a base di dolcetti nel locale più carino del paese.
Ci rimettiamo in marcia e attraverso piccoli villaggi, raggiungiamo la più bella e antica fattoria islandese a Glaumbær, oggi trasformata in museo.
La casa è costruita in torba, con il tipico tetto in erba. Sia all’interno che all’esterno, c’è tutta la testimonianza di come vivevano gli antichi islandesi. Il 1948 è una data storica, infatti l’ultimo abitante dell’isola, decise di lasciare questo tipo di abitazione.
Proseguiamo poi, per la cittadina di Blönduós, passando per la profonda valle di Öxnadalur, salendo fino all’omonimo passo che si trova a 535 m d’altitudine.
A grande richiesta decidiamo di andare a vedere dove vivono le foche e raggiungiamo la località di Hvammstangi. Passato il paese, inizia lo sterrato che ci porta nella parte finale della penisola di Vatnsnes.
Il panorama è a dir poco incantevole e suggestivo. Nonostante il vento e il freddo pungente, ci incamminiamo sulla scogliera di questo fiordo e poco dopo, avvistiamo 3 bellissime e grandissime foche che si stanno rilassando sugli scogli.
Ne scorgiamo altre spuntare con il loro simpatico musetto dall’acqua. Che emozione!
Dormiamo con i nostri camper vicino a loro e a tantissimi uccelli con i loro piccoli: la Sterna Artica.
Di fronte a noi, a farci compagnia, la Groelandia.