Sono consapevole che siamo ancora alle prese con la seconda ondata di covid-19 e che, probabilmente, nel 2021 ci troveremo a fronteggiare anche una terza ondata. Tuttavia per natura sono ottimista e cerco di vedere cosa potrà accadere quando avremo finalmente superato queste ultime (speriamo) due fasi critiche.
Possiamo dire che un piccolo “assaggio” lo abbiamo già avuto nel corso dell’estate 2020, durante la quale le persone esauste da limiti e restrizioni, si sono “sfogate”. Dico sfogate perché, chi ha potuto, non ha perso attimi preziosi per mettersi in viaggio. C’è chi si è messo in viaggio verso mete più lontane, magari prendendo un aereo e chi invece ha deciso di trascorrere una vacanza più vicino casa.
La voglia di socializzare, di esplorare nuovi territori e di stare all’aria aperta sono le uniche certezze in questa incertezza, perciò anche se il turismo e tutte le attività ad esso collegate, stanno vivendo una grossa crisi in questo periodo, nel futuro vi sarà sicuramente una ripresa che farà dimenticare gli anni bui.
Bisogna essere lungimiranti
Sicuramente oggi bisogna fronteggiare problemi più imminenti, ma non bisogna perdere di vista cosa potrà accadere da qui a un paio d’anni. Attualmente i turisti stranieri si sono ridotti moltissimo, ma la situazione resterà così fino all’infinito?
Io sono dell’idea che vi sarà una ripresa dapprima graduale, dove gli “early adopter” solcheranno i confini e torneranno in Italia, dopodiché si tornerà ad avere un turismo di massa.
In fin dei conti l’Italia è il paese più amato da molte popolazioni nel mondo tanto che vi sono moltissime ragioni per visitarla. L’arte, la storia, la cucina, l’architettura, la moda, sono solo alcuni dei motivi che spingono un turista straniero a venire nel Belpaese.
Tuttavia non molti erano preparati a questa invasione pacifica, perciò se credi che in futuro possa tornare questo trend, ti consiglio di essere lungimirante e sfruttare il tempo a disposizione oggi per programmare il domani.
Uno degli esempi più banali è quello che riguarda la comunicazione. Non sempre i turisti stranieri parlano italiano, quindi ti consiglio di provare a studiare almeno l’inglese così da rendere più facile la comunicazione con loro. Un esempio banale può essere rappresentato dal classico menù del ristorante. Ne ho visti molti con errori e traduzioni fatte male. In quel caso basterebbe affidarsi a un servizio linguistico globale per offrire un listino tradotto in più lingue.
Prova a immaginare quando sei all’estero e trovi un menù del ristorante scritto solo in lingua locale. Non ti senti un po’ a disagio? E anche se intuisci quali siano i piatti, non tendi a evitare i piatti più costosi?
La stessa cosa la potrebbe provare il turista straniero in Italia.