Il giorno degli innamorati a Paris, che romantico!
Decidiamo di battere la coda sul tempo e dopo aver fatto colazione in un tipico Cafè Parisien con un laitpuccino disgustosamente dolce, alle 9.45 siamo già in fila per salire sulle Torri di Notre Dame. Il biglietto costa 8 euro e ci dicono che la torre più alta è chiusa ma decidiamo comunque di affrontare la scalata per godere del panorama circostante.
La salita è faticosa, circa 400 gradini che si srotolano intorno ad una scala a chiocciola, infatti è sconsigliata alle persone cardiopatiche alle donne incinta e a chi soffre di vertigine, io aggiungerei anche a chi soffre di claustrofobia viste le dimensioni anguste dei passaggi. Ma una volta in cima, beh, mozzafiato in tutti i sensi.
Siamo nel regno di Quasimodo, il famosissimo “Gobbo di Notre Dame” e allora come non andare a visitare la campana “emanuelle”, la torre che la ospita è interamente in legno e finalmente abbiamo capito perché Quasimodo era gobbo. La visita tra salire e scendere richiede in tutto un ora.
Scendiamo nella metro e al costo di euro 8.90 compriamo un biglietto illimitato per un giorno con accesso alle zone da uno a tre così possiamo muoverci liberamente.
Decidiamo di andare verso Montparnasse ma sbagliamo direzione e scopriamo così che tra la prima convalida e il riutilizzo del ticket devono passare almeno 8 minuti, buono a sapersi.
Montparnasse è una zona molto commerciale piena grandi magazzini dove, confidando nella capienza del nostro bagaglio a mano decidiamo di cogliere al volo i grandi affari offerti dai saldi.
Pranziamo in una catena di ristoranti bio l’exki dove troviamo piatti sani e rigorosamente verdi ad un prezzo mediamente economico.
Nel pomeriggio vogliamo visitare Montmartre con la sua collina e il Sacre Coeur. Riprendiamo la metro e scendiamo alla stazione di Abesses nota per la scalinata decorata dagli artisti, ancora scale…ci avviamo sempre rigorosamente a piedi verso la collina di Montmartre, la via pullula di negozietti di souvenir e centri arte, che visti così sono anche un po’ più economici rispetto al centro.
Arriviamo alla piazzetta degli artisti dove tra tele e colori abbiamo tutto il tempo di ammirarli creare splendidi ritratti e dipinti. Sediamo ad un caffè e veniamo avvicinati da un simpatico personaggio che per 10 euro ritaglia le silhouette dei nostri profili sulla carta, tradizione della piazza ci dice, o turisti boccaloni?
Sulla scalinata del Sacre coeur qualcuno suona qualcuno fa la statua altri palleggiano, e nonostante sia lunedì pomeriggio l’atmosfera è festaiola e si improvvisa sui gradini un karaoke che ricorda molto quello del Mauerpark di Berlino.
Dalla collina il panorama è davvero infinito, peccato non essere riusciti a salire sulla Tour Eiffel ma tra le torri stamattina e qui siamo stati ricompensati.
Da veri malati di shopping non resistiamo alla tentazione di comprare qualcosa per noi e per i nostri cari: si va dai porta chiavi a forma di Tour Eiffel 10 per 3 euro al nasino portaocchiali ispirato dalle opere di Dalì 10 euro, alle tovagliette per la prima colazione, calamite, cartoline e stampe con cui faremo dei quadretti, tappettini per il mouse, borse per la spesa, penne, insomma si trova di tutto e di più e spesso i prezzi esposti sono più alti di quelli realmente pagati, chissà come mai.
Scesa la sera sulla collina non si può che completare la giornata con una veloce visita a Pigalle. Non ci sentiamo proprio tranquilli nonostante l’ora non sia così tarda così decidiamo di cenare in una piccola tavola calda cinese dall’aria familiare incontrata strada facendo.
L’impatto del quartiere a luci rosse non è così male anche se ci sono in giro certi ceffi! Tra locali di lap dance e spettacoli per soli uomini tra vetrine ammiccanti di lingerie e toysex raggiungiamo lo storico Moulin Rouge, ci facciamo giusto qualche foto e scendiamo a riprendere il metro verso “home latin“. Bonne Nuit Paris.